Viaggio fluviale a bordo della M/n “CHECHERIN” lungo il fiume Volga (3.690 Km) da Mosca ad Astrakhan

Itinerario del viaggio: Mosca, Uglich, Yaroslavl, Nizhnij Novgorad, Kazan, Ulyanov, Saratov, Samara, Volgograd ed infine Astrakhan con visita al famoso e selvatico Delta del Volga.



Con i suoi 3.690 Km., il Volga è uno dei fiumi più lunghi d’Europa, nasce sull’altopiano delle colline Valdai e sfocia sul mar Caspio, bagnando lungo il suo corso le città di Tver, Uglich, Yaroslav, Nizhni Novgorad, Kazan, Samara, Saratov, Volgograd e Astrakhan.

Il Volga riceve più di 200 affluenti tra i quali l’Oka e la Kama. Il suo immenso bacino di 1.360.000 Kmq copre un terzo della pianura russa. La sua capacità media annua è di 8.000 metri cubi per secondo (contro i 500 metri cubi della Senna in Francia).

Questo fiume capriccioso ha per lungo tempo costituito uno ostacolo alla navigazione. La sistemazione della parte superiore del Volga è stata intrapresa durante gli anni 30 con la costruzioni di immensi laghi artificiali, di dighe e bacini per la regolazione dei flussi d’acqua, per la fornitura di energia elettrica e per l’irrigazione dei campi. Diversi canali artificiali collegano il Volga ai 5 grandi mari del paese e la metà del traffico fluviale russo transita sul corso del fiume, che è navigabile da Marzo a metà Dicembre.

“Dio abita il Volga!”, affermò il grande scrittore russo Ivan Turghenev.

“Matouchka” (piccola madre), cosi fu soprannominata amichevolmente dai russi, è considerata la madre non soltanto di tutti i fiumi russi ma della Russia stessa.

Monumento alla “MATOUCHKA”, si trova all’ingresso della chiusa di Rybinsky prima di arrivare a Yaroslav.

Ottobre 2006 - Voglio raccontarvi un meraviglioso viaggio trascorso interamente lungo il fiume Volga con partenza da Mosca e arrivo ad Astrakhan, sfociando sul Mar Caspio a confine tra la Russia ed il Kazakstan. Certamentre un viaggio storico dal punto di vista culturale e turistico, la navigazione completa del fiume Volga copre una distanza di 3.690 Km attraverso varie città che fanno parte della storia russa.

Le acque del fiume Volga furono in passato navigate dagli esploratori vichinghi, dall’esercito tataro mongolo di Gengis Kahn e da personaggi noti come Stenka Razin, il cosacco pirata che si ribellò contro lo zar Alessio I nel l.670. La nostra storica rotta ci porta a conoscere anche alcune città dell’anello d’oro come Yaroslavl e Uglich. L’anello d’oro è una parte della Russia dove i principi della Moscova (discendenti dei variaghi) costruirono intorno all’anno 1000 alcune città divenute famose come Vladimir, Suzdal, Yaroslavl, Uglich, Rostov, Kostroma.

Prima di iniziare il viaggio fluviale abbiamo la possibilità di rimanere a Mosca per due giorni visitando ogni angolo interessante di questa grandiosa città di 14.000.000 abitanti, il Cremlino, la Piazza rossa, la Lubjanka, il Teatro Bolshoj, il famoso GUM, la Chiesa di San Basilio fatta ereggere da Ivan IV il Terribile per onorare la vittoria sui tartari con la presa di Kazan del 1552, il Monastero delle Novizie e quello di San Sergio sede del patriarcato russo, i famosi palazzi in stile staliniano e tante altre curiosità storiche da non perdere.

Mosca (in russo: Москва́, Moskva), è una città con una popolazione in rapida crescita di 14,5 milioni di abitanti nonché la capitale della Russia. Sorge sulle sponde del fiume Moscova. Si trova nel distretto federale chiamato Russia Centrale (che si trova in realtà nella Russia Occidentale). Fu la capitale dell'ex Unione Sovietica e della Muscovia, la Russia pre-imperiale. Al suo centro si trova il famoso Cremlino, che funge da centro del governo nazionale. Mosca ospita anche la famosa Cattedrale di San Basilio, con le sue eleganti cupole. Il Patriarca di Mosca, funge da capo della chiesa ortodossa russa. La città è stata fondata nell'anno 1147 da Jurij Dolgorukij. È un nodo centrale delle reti autostradali e ferroviarie; annovera inoltre porti fluviali, 5 aeroporti civili ed un sistema di metropolitana inaugurato nel 1935.


Inizio del viaggio:

Iniziamo il nostro viaggio lasciando alle spalle la famosa stazione fluviale di Mosca fatta costruire da Stalin nel 1932 sul omonimo Canale, si intraprende la navigazione attraversando 6 delle 13 chiuse che lo compongono. Dopo la chiusa n. 1 precisamente a Dubna si inizia la navigazione sul fiume Volga. Passaggio davanti al famoso campanile semi-sommerso di Kaliasin: Il campanile di Kaliazin, costruito nel 1800, fu per molto tempo uno degli edifici più alti della regione del Volga (70 mt). Era annesso alla cattedrale di San Nicola, sulla piazza del mercato della città di Kaliazin, oggi sparita perché sommersa dalle acque del fiume dopo la costruzione della diga di Uglich nel 1940. Cosi è sparito il monastero della Santa Trinità. Sono rimaste alcune costruzioni dei secoli XVIII-XIX, poste sulle colline più alte. Nella metà del settecento Kaliazin era la seconda città della regione. Nell’ottocento la città diventava ricca: da qui partivano le navi cariche di tessuti, merletti, farina di grano, sale, amido… La piazza della cattedrale era elegante, animata e sempre piena di gente.

Il campanile della ex-cattedrale si innalza dall’acqua, ormai serve solo da “faro” o richiamo turistico per le navi che ci passano.

La prima tapa del nostro viaggio è Uglich antica città costruita nel anno 937 dai Pincipi della Moscova: UGLICH è una delle città più amate della vecchia Russia. La leggenda vuole che sia stata fondata nel 937, ma i primi documenti scritti risalgono al 1148. Si ritiene che il suo nome derivi dalla parola UGOL (angolo), poiché il Volga compie una grande curva proprio nel punto in cui si trova la città.

Documenti storici del 1207 attestano che Uglich faceva parte del Principato di Rostov, ma nel 1218 divenne capitale di un Principato autonomo. Rasa al suolo nel 1237 e di nuovo nel 1284 dai tartari invasori, Uglich andò sotto il dominio dei Grandi Principi di Mosca. Ivan il Terribile donò la città a suo figlio Dimitrij quando nacque e, dopo la morte di Ivan nel 1584, fu ad Uglich che vennero esiliati il piccolo Dimitrij di 2 anni e la madre, Maria, e il fratellastro di Ivan, lo Zar Fiodor. Dimitrij morí a 9 anni in circostanze misteriose. Venne ritrovato nel cortile del suo palazzo con la gola tagliata. La notizia della sua morte venne diffusa dal suono della grande campana della Chiesa del Salvatore. L'avvenimento fu fonte di disordini perché si ritenne che l'assassinio del Principe fosse stato commissionato da Boris Godunov, tuttore di Fiodor. Si formò una commissione di quattro persone, fra cui il Principe Vassilij Shujskij ed il Metropolita Gelasij, per raccogliere testimonianze di varie persone compresa la balia di Dimitrij. La commissione concluse che la tragedia era stata un incidente casuale, in quanto tutti I bambini amano giocare con coltelli ed in particolare il bambino era epilettico. La commissione accusò la madre di Dimitrij ed I suoi parenti di congiura e la rinchiusero in convento.

Da visitare sono la Chiesa di San Dimitrij sul Sangue, eretta nel 1692, la Cattedrale della Resurrezione e la Chiesa di San Giovanni.

A chi ama collezionare souvenir di pregio, consigliamo gli orologi CHAJKA in metallo smaltato. L'artigianato tipico comprende lavori tipo smalti, filigrana e bambole russe.

Dopo aver visitato Uglich entriamo a navigare a Sud del Lago artificiale più grande al mondo Ribinsky con l’omonima chiusa, la più maestosa di tutte fatta costruire da Stalin. Dopo la chiusa di Ribinsky si naviga lungo il Volga fino alla fine del viaggio. Si effettua una fermata obbligatoria a Yaroslavl situata all’inizio del Volga, città dell’Anello d’Oro costruita nrll’anno 1.000 dal Principe Yaroslavl il Saggio.

YAROSLAVL: L’itinerario giunge là dove il fiume Kotorosi sbocca nel Volga e dove è situata una delle più antiche città della Russia,Yaroslavl. Oggi è un notevole centro industriale, dotato di musei, teatri, università. La città di Yaroslavl è un grande porto sul fiume Volga. Conta 627 mila abitanti.


Yaroslavl fu menzionata per la prima volta nei manoscritti antichi nel 1071. Fu fondata però alcuni decenni prima e fu governata da Yaroslav il saggio, che le diede il nome. Nel 1218 fu capitale del principato autonomo. L’invasione tartara del 1238 frenò il suo sviluppo. La città subbì distruzioni e violenze dai mongoli. Nel 1463 il principato di Yaroslavl entrò a far parte dello stato di Mosca

Il secolo XII venne chiamato il secolo d’oro. In quell’epoca era la terza città russa per giro d’affari. Si costruiscono tante chiese e ce ne sono tuttora 50, testimoni della fioritura della città e dei loro cittadini.

Nel 1722 fu aperta una grande manifattura tessile che diede inizio all’industria tessile, fiorente ancora ai giorni d’oggi. Nel 1750 Fiodor Volkov fece fondare il primo teatro drammatico in Russia. Nel 1786 fu stampato il primo giornale di provincia. Nel 1870 parte il primo treno da Yarolavl per Mosca. Nel 1963 la nave spaziale porta nello spazio la prima donna cosmonauta, Valentina Tereshkova, nativa di Yaroslavl.

Estremamente interessante sono la chiesa del profeta Elia 1647-1650, la chiesa di San Nicola Nadejn 1621-1622 e la chiesa della Natività di Gesù del 1644. Il complesso architettonico più importante è il monastero della Trasfigurazione del Salvatore. Risale al XII secolo e fungeva da Kremlino (fortezza) della città, come spesso avveniva in Russia.

Partendo da Yaroslavl proseguiamo il nostro viaggio lungo il Volga. Il magnifico paesaggio che accompagna tutto il nostro itinerario è a dir poco indescrivibile, la natura è composta da immensi boschi di betulle, pini, abeti, larici e tante altre svariate qualità di alberi. Caratteristici villaggi dalle case tipicamente russe, le famose isba o dacha sono dislocate da per tutto, le varie città che si vedono durante il tragitto testimoniano una storia che si confonde con il presente, in certi luoghi si respira ancora aria sovietica, in altri luoghi si sente il desiderio di rinnovamento, il cambiamento totale del passato con i piaceri della vita moderna.

La quarta tappa del nostro viaggio è la famosa ed antica città di Nizhnij Novgorad con il suo immenso Kremlino situato proprio sulle colline circostanti il fiume Volga.

Nizhnij Novgorad: Situata alla confluenza del fiume Oka nel Volga, è la quarta città più popolosa della Russia, con circa 1.500.000 abitanti. Sorge lungo il tracciato della ferrovia transiberiana, a metà strada fra le città di Mosca e Kazan'. Il territorio dell'Oblast' si estende per 74.800 km², e conta 3.687.300 abitanti (secondo una stima del 1999).

La città fu fondata nel 1221 dal duca Juri II di Vladimir e nel 1392 fu incorporata nello stato di Moscovia, durante il periodo dell'Impero russo fu capoluogo del Governatorato di Nižnij Novgorod. Dal 1932 al 1991 ha avuto il nome di Gor'kij, dal celebre scrittore suo concittadino Maksim Gorkij.

Sul luogo del futuro Cremlino in pietra, una piccola fortezza russa in legno venne fondata nel 1221 dal Granduca Jurij II di Vladimir. Situato alla confluenza dei due principali fiumi del suo principato, il Volga e l'Oka, venne denominata Nižnij Novgorod. Il nome letteralmente significa "Nuova città inferiore", per distinguerla dalla più antica Velikij Novgorod. La sua esistenza autonoma era continuamente minacciata dagli attacchi dei Morvini. Il tentativo più pericoloso fatto da Inäzor Purgaz da Arzamas nel gennaio 1229 venne respinto, ma dopo la morte di Jurij II, nella battaglia del fiume Sit' il 4 marzo 1238, i Mongoli occuparono la fortezza ed i resti del piccolo insediamento di Nižnij Novgorod si arresero senza resistenza, per conservare quanto costruito dopo l'attacco di Purgaz di otto anni prima. Divenuta una delle principali roccaforti per il controllo dei confini, la fortezza di Nižnij Novgorod sfruttava l'avvallamento naturale formato dai due fiumi.

Insieme a Mosca e Tver', Nižnij Novgorod fu tra le città di nuova fondazione che sfuggirono alle devastazioni dell'invasione dei Mongoli, a causa della loro scarsa importanza, ma che poi si svilupparono in grandi centri della vita politica dello stato russo vassallo, nel periodo del "giogo Tataro". Con l'approvazione del Khan mongolo, Nižnij Novgorod venne assorbita dal principato di Vladimir-Suzdal nel 1264. Dopo 86 anni la sua importanza crebbe ulteriormente quando la sede del potente principato di Suzdal venne qui spostata da Gorodec, nel 1350. Il granduca Dmitrij Konstantinovič (1323-1383) aveva intenzione di fare della sua capitale una degna rivale di Mosca: costruì una cittadella in pietra e diverse chiese, e fu inoltre protettore degli storici. Il più antico manoscritto ancora esistente delle cronache russe, il Codice Laurenziano, venne scritto per lui dal monaco Laurenzio nel 1377.

Dopo Nizhnij Novgorad il fiume Volga ci porta a navigare nella Repubblica Autonoma del Tartarstan per approdare nella città di Kazan capitale dell’omonima repubblica. Dal mondo slavo al mondo mussulmano, il Tatarstan fu fondato dai discendenti di Gengis Kan intorno l’anno 1237. Dopo l’invasione dei tataro-mongoli in Russia fu fondato il Khanato dell’Orda d’Oro. I principati russi furono ridotti in una posizione subordinata e tributaria, anche se non vi fu ingerenza nella loro organizzazione e nei loro affari interni.

Ancora oggi le popolazioni tartare conservano le loro abitudini, tradizioni culturali e religiose. La moschea Kul-Sharif situata all’interno del Cremlino di Kazan è considerata la più bella ed imponente del mondo mussulmano russo. Quattro secoli fa la Moschea leggendaria con molti minareti Kul Sharif adornava la capitale di canato di Kazan ed impressionava tutti dalla sua bellezza, eleganza e dalla grande biblioteca. Questa moschea era un centro religioso e scientifico del XVI secolo nella regione di Volga. Il nome è stato dato in onore dell'ultimo imam Kul Sharif.

La Madonna di Kazan è un'immagine di Maria, madre di Gesù, realizzata probabilmente a Costantinopoli all'inizio del secondo millennio; da Costantinopoli questa icona scomparve nel 1209 durante l'invasione dei Tartari.

Fu ritrovata nel 1579 a Kazan, cittadina tatara a 800 chilometri ad est di Mosca, e da allora molto venerata dal popolo russo. Secondo la leggenda devozionale fu la stessa Madonna ad indicare ad una giovane fanciulla, il luogo dove si trovava l'icona: cioè sotto le macerie della sua stessa abitazione che era stata distrutta da un incendio che aveva devastato la città. Il culto della Madonna di Kazan si diffuse in tutta la Russia e le furono dedicate numerose chiese. La sua immagine fu inoltre riprodotta in innumerevoli quadri. Trafugata nel 1904 dalla cattedrale di Kazan', ricomparve all'indomani della Rivoluzione sovietica fuori dalla Russia. Dopo vari passaggi di mano, fu acquistata dall'associazione Blu Army e dal 1985 conservata nel Santuario di Fatima. Nel 1993 fu donata a papa Giovanni Paolo II, devoto della Madonna, che l'ha custodita nel suo studio privato fino a quando, il 28 agosto 2004, l'ha donata al patriarca di Mosca Alessio II quale auspicio per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.

La navigazione sui fiumi e laghi sono il modo migliore per conoscere la Russia di ieri e di oggi, si scoprono luoghi remoti ed impensabili come la storica città di Simbirsk luogo natale di Vladimir Illyich Ul’janov (Lenin). Infatti questa antica città tartara oggi viene chiamata Ul’janovsk in memoria del famoso rivoluzionario. Un viaggio nel viaggio arricchito anche dalla vita di bordo con filmati inediti d’epoca, conferenze a tema sulla storia russa che vi porta a capire profondamente le radici del passato e presente. Informazioni turistiche su ogni luogo visitato, spettacoli musicali eseguiti da artisti di grande talento, un’organizzazione perfetta che vi lascerà un bel ricordo di questo misterioso paese.

Simbirsk (Ul’janovsk) – città natale di Lenin

La città ha 625.000 abitanti ed è posta sulla sponda occidentale del bacino artificiale di Samara. La sua posizione ne fa un importante nodo ferroviario e porto fluviale che ha permesso lo sviluppo di industrie metalmeccaniche, elettroniche, conciarie, alimentari, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. Prima dell'epoca sovietica aveva il nome di Simbirsk, poi fu ribattezzata "Ul'janovsk" nel 1924, derivato dal cognome di Lenin — Ul'janov in russo: Ульянов, nativo di questa città. La città di Ul'janovsk è un significativo polo industriale della Russia, infatti nella città sono presenti i grandi stabilimenti della casa automobilistica UAZ, della UMZ e gli stabilimenti aeronautici della Aviastar-SP, produttrice del Tupolev Tu-204 e dell'Antonov An-124 Ruslan, inoltre vi sono molte altre piccole fabbriche.

Ancora oggi ad Ul’janovsk si respira aria sovietica, da per tutto si vedono monumenti dedicati a Lenin. Durante il giro panoramico della città abbiamo la possibilità di vedere le varie ville dove lui abitò, il colleggio, l’università dove studiò ed il museo della rivoluzione bolscevica dove sono custoditi vari reperti storici del cambiamento radicale del sistema politico in Russia.

Da Simbirsk partiamo alla volta di Saratov, bellissima città con una passeggiata lungo il fiume quasi paragonabile alla promenade des anglais a Nizza.

Le origini della città risalgono ai tempi della penetrazione russa nella regione del basso Volga, verso la fine del secolo XVI; in quello scorcio di secolo furono fondate diverse fortezze nella zona, poi divenute importanti città: Caricyn (la futura Volgograd), Samara e appunto, nel 1590, Saratov. Il nome deriva dalle parole turche San Taw, montagna gialla, anche se potrebbe avere anche il significato di montagna bella. La città è stata sede di una fiorente comunità tedesca.

Nel 1870 Saratov venne raggiunta dalla ferrovia Rjazano-Ural'skaja. Per i primi 39 anni ha funzionato il traghetto che garantiva il trasporto dei vagoni attraverso il Volga; successivamente, nel 1935, venne costruito il ponte ferroviario Saratovskij. Attualmente nella città di Saratov esistono tre ponti che permettono l'attraversamento del Volga, uno ferroviario (dal 1935) e due automobilistici (risalenti rispettivamente al 1965 e al 2000). Negli anni della seconda guerra mondiale attraverso Saratov passava la ferrovia che assicurava il trasporto delle truppe, delle munizioni e merci verso la città di Stalingrado. La città è diventata un importante nodo di comunicazioni terrestri, aeree e fluviali. Dall'aeroporto di Saratov vengono effettuati voli sia locali che diretti verso le altre grandi città della Russia.

Samara: Bunker di Stalin

Dopo aver navigato tutta la notte la MN Checherin arriva a Samara, città situata a Sud del fiume Volga famosa per essere la città rifuggio di Stalin. Quì fece costruire un Bunker profondo 60 mt. per rifuggiarsi in caso di una malaugurata vittoria dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Samara (in russo: Самара), che dal 27 gennaio 1935 al 25 gennaio 1990 era chiamata Kuybyshev (Ку́йбышев), è una delle città più grandi della Russia. Si trova nella parte centro-orientale della Russia europea, conosciuta come il Distretto Federale del Volga, nella confluenza tra il fiume Volga e il fiume Samara. Essa è anche il capoluogo dell'omonima oblast'. Dopo il censimento del 2002, la popolazione è risultata essere di 1,157,880 (cifre che superano i 3.2 milioni di persone se si considera la totalità dell'oblast'. Nonostante un passato da città chiusa, oggi Samara è diventata un'importante città, soprattutto sotto il punto di vista sociale, politico, economico, industriale e culturale, che la portò nel maggio 2007 ad ospitare un summit tra EU e Russia.

La città è situata sulla sponda est del fiume Volga, che funge come suo confine per la parte occidentale. Il confine a nord è delimitato dalle colline Sokolyi e dalla steppa nella parte est e sud. Samara ha un clima continentale caratterizzato da estati calde ed inverni freddi.

La vita degli abitanti di Samara è sempre stata caratterizzata dalla presenza del fiume Volga, che non ha solamente offerto un'intensa attività commerciale verso le altre città della Russia, ma ha anche giocato un ruolo fondamentale per quanto riguarda il turismo, grazie all'ottimo colpo d'occhio offerto dal luogo. Il fiume Samara, infatti, è una delle mete preferite sia dagli abitanti della città che dai turisti. Durante una delle sue varie visite alla città di Samara, il romanziere sovietico Vasily Aksyonov affermò: "non saprei proprio dove trovare delle rive così lunghe e belle in occidente. Probabilmente solo nei pressi del Lago Lemano".

Samara è leader industriale nella zona del Volga ed è una delle dieci città russe con maggior profitto e volume ricavato dalle proprie industrie. Essa è anche nota per la produzione di veicoli aerospaziali, satelliti e vari servizi spaziali, velivoli e alluminio; prodotti chimici e criogenici; lavorazione ed estrazione di gas e petrolio; materiali elettrici; materiale d'aviazione; costruzione di gru e vari materiali; cioccolata; la vodka Rodnik; la birra Zhiguli; e un'industria alimentare ed elettrica.

Dopo Samara il fiume Volga si allarga da sembrare quasi un mare aperto. In lontananza si vede l’immensa steppa russa; si tratta di una zona con terreno arido quasi desertico con alcuni alberi secchi quà e là dove nidificano uccelli grandi come acquile, viaggiano sempre in due, il maschio e la femmina, come se annunciassero la continuazione della specie: un mondo di natura che non finisce mai, la vita che continua in queste sterminate steppe della Russia. Nell’immensità della steppa appaiono anche i laghi salati Eleton e Baskunchuk dove viene ricavato il sale che si consuma nel territorio. Inoltre si vedono pascolare tantissime pecore, bovini e tanti, tanti cavalli in libertà. Si nota anche il cambiamento della natura; si intravedono alcune piante selvatiche che cambiano colore a secondo del riflesso del sole. Ho visto alcuni animali selvatici come il koyote e la volpe argentata. In una steppa cosi desertica si vedono anche alcuni piccoli laghi come le oasi nel deserto.

Volgograd antica Stalingrad: arriviamo di mattina presto e subito si parte per vedere la famosa statua Mamaya Curgan, un monumento storico dedicato alla vittoria sui tedeschi durante la seconda gerra mondiale. Quì ogni giorno si festeggia il giorno della vittoria, come se fosse sempre il 9 Maggio, giorno della vittoria molto sentito in tutta la Russia patriotica . Ci sono migliaia e migliaia di persone per strada dappertutto. A Mamaya Curgan non si poteva camminare per quanta gente c’era. Abbiamo assistito al cambio della guardia davanti alla fiamma perenne. Una torcia gigante, sostenuta da una robusta mano, è accesa al centro di un grande salone, dove vengono ricordati tutti i morti della grande guerra. Dappertutto si canta l’inno nazionale e canzoni pattriotiche. Su tutte le strade c’è aria di festa; molti giovani ubriachi ballano e cantano per strada, altre migliaia assistono ad un concerto davanti alla stazione fluviale. Anche il concerto è tenuto da una orchestra militare. Tutto evoca la gloria e la vittoria della Russia, ma sopratutto vengono ricordati i morti lasciati sui campi di battaglia e a Stalingrad.

Volgograd è una bella città che fu completamente distrutta durante la guerra e fedelmente ricostruita negli anni subito dopo. Oggi, a ricordo della famosa battaglia di Stalingrad rimane solo un edificio che fu bombardato e mai ricostruito proprio per non dimenticare i brutti anni della guerra.

Alla sera tarde ripartiamo con un pò di nostalgia, non solo per quello che rappresenta la città in se stessa, ma perché questa era la penultima tappa del viaggio nel sud del Volga. All’indomani saremmo arrivati ad Astrakhan ed infine al Delta del Volga.

Astrakhan: arriviamo in tarda mattinata dopo aver navigato per 3.690 Km . Iniziamo la visita della citta proprio dal Kremlino, imponente edificio fortificato costruito nel 1558 dai discendenti di Gengis Kan. All’interno delle mura ci sono bellisime chiese con una torre all’entrata alta 50 metri. Entro nella chiesa principale dove si sta svolgendo una funzione religiosa. Un lungo tavolo nel centro della chiesa, i fedeli depongono i loro doni, frutta, dolci e cibo di ogni genere. Il sacerdote che celebra la Santa Messa viene coadiuvato da altri dieci sacerdoti. Si sente una cantilena lunga e melodiosa, mentre le persone assistono con grande devozione alla Santa Messa. Alla fine il sacerdote benedice il cibo ed ogni persona che si trova in chiesa. Dopo la benedizione il cibo viene distribuito tra tutti i presenti.

Dopo la visita al Kremlino, assisto nella Piazza della Vittoria al cambio della guardia. I cadetti della marina militare fanno la guardia al monumento ai caduti. Alcuni veterani della grande Guerra sono immedagliati in tutto il corpo. La banda musicale suona e tutti i presenti cantano patrioticamente l’inno nazionale.

Continuiamo il giro verso il centro storico di Astrahaxan nella Ulitza Kirova, una strada lunga con edifici del XVIII secolo; alcuni di essi sono in decadenza altri sono già stati restaurati. Astrahxan, come tutte le città della Russia è rimasta per anni in abbandono completo e gli edifici quasi cadono a pezzi per mancanza di manutenzione. Tuttavia si nota una gran voglia di rinnovamento da parte delle nuove generazioni. Piano piano le città cambiano fisionomia, le persone si rendono conto che il futuro è nelle loro mani, le città prendono vita e colore.

Dopo aver visitato il centro storico prendo un taxi che mi porta a TINAKI una famosa località termale per le cure fangose. Un sanatorio in ogni regola, costruito sulla sponda del Volga, luogo adatto per riposo e cure. Dopo aver visitato Tinaki, l' autista Mikail ci porta al Lago Salato che si trova a 20 chilometri da Astrahxan. Impressionante vedere il colore del lago con le rive coperte di sale e le persone che fanno il bagno curativo nelle acque salate.

Il giorno dopo ci aspetta finalmente l’escursione al Delta del Volga che sfocia nel mar Caspio. Ecco il momento atteso che è alle origini di questo lungo viaggio, il desiderio di vedere il Delta del Volga : desiderio tenuto in serbo da una vita, che stento a credere di potere alla fine soddisfare.

Il delta del fiume Volga rappresenta una zona conosciutissima ai russi ma meno conosciuta agli stranieri. Le sue bellezze naturali sono viste da migliaia di turisti russi ogni anno. Con le sue attrattive rappresentate da spiagge selvagge, escursioni in barca, battute di caccia e pesca, passeggiate a cavallo e cammello nelle aree semi-desertiche, le località termali, i laghi salati e la sua cultura variopinta.

Siamo partiti dalla nave alle 9 del mattino per andare a vedere il Delta. Dopo aver fatto 60 kilometri di strada siamo arrivati a Almatur dove ci aspettava un motoscafo prenotato il giorno prima. Inizia il nostro percorso lungo il Delta per arrivare fino al mar Caspio in una zona confinante con il Kazakstan. Una piccola sosta presso un albergo galleggiante per le formalità di frontiera cioè dei passaporti. Qui abbiamo preso a nolo anche le canne da pesca visto che saremmo arrivati in un punto molto pescoso. Il tragitto lungo le immense insenature è veramente meraviglioso, attraverso sentieri nell’acqua circondati da vegetazione di vario tipo, tantissimi ucceli svolazzavano da ogni parte. Da una parte e dall’altra si vedevano tantissimi nidi di uccelli giganti di colore nero; in ogni nido c’erano i piccoli con il beccuccio aperto in attesa di cibo. Tantissimi cigni e pellicani prendevano il volo davanti a noi, talmente vicino al nostro mostoscaffo che ogni tanto cadeva giù qualcosa di sporco (cacca) che si andava ad appiccicare nel parabrezza del motoscafo. Abbiamo percorso in motoscafo 120 Km lungo le insenature del Delta, visto varie specie di uccelli e alla fine ci siamo fermati nell’albergo galleggiante per mangiare pesce. L’albergo costruito in forma di nave è circondato da fiori di loto che crescono spontanei nell’acqua. Il nostro giro è durato fino alle ore 18.00. Era tutto talmente bello che non ci rendevammo conto del tempo che passava.

Ritornati sulla nave abbiamo salutato il nostro simpatico autista Mikail che si è portato a casa due grossi pesci storione-beluga dal peso di 5 kg. l’uno, pescati nel Caspio.

Il basso corso del fiume Volga e il mar Caspio settentrionale rappresentano un’area unica per la sua storia, e le sue condizioni climatiche e naturali; in questo territorio si son mescolate varie civilizzazioni, e sono nate e scomparse importanti città. Ad Astrahxan oggi sono ancora conservate chiese, monasteri, moschee ed edifici dalle caratteristiche architettoniche uniche; il capoluogo regionale, in ogni suo angolo, combina sorprendentemente le austere forme europee con i motivi fantastici dell’architettura orientale.

La natura è stata molto generosa con la regione di Astrahxan: I fiumi Volga e Akhtuba, con i loro enorme bacini, formano il vasto territorio della pianura alluvionale omonima, caratterizzata da numerosi e pittoreschi laghi.

Il Delta del fiume Volga possiede dozzine di isole ricoperte di fitta vegetazione, alberi, arbusti, canne, molti piccoli laghi, in cui cresce il loto, raro per la sua bellezza, il tutto circondato da spiagge sabbiose o ricoperte da prati.

Nel Delta e nelle zone pianeggianti vive una ricchissima fauna, mentre a popolare le acque sono numerosissime specie ittiche, a partire dal famoso storione; altrettanto caratteristiche sono le aree desertiche e semi-desertiche, con la loro tipica esoticità.

Il clima ad Astrahxan conta sui 250 giorni che si possono definire caldi. L’organizzazioni di attività sportive sono diffuse, sci d’acqua, trekking, equitazione e lo sfruttamento delle località termali dove sono famosi i fanghi del lago Tinaki. Nella zona di Privolzhsky esistono i maggiori depositi di fanghi curativi della regione, diversi piccoli laghi salati e aree naturali protette (riserve e parchi per la conservazione della fauna unica del Caspio, specialmente nei distretti di Astrakhansky, Baskunchaksky e Volodarsky).

Astrahxan, circondata dalle aree desertiche e semi-desertiche della Kalmycchia, gode di estati particolarmente calde con temperature che raggiungono i 42 gradi centigradi .

Il giorno dopo la visita del Delta abbiamo preso l’aereo di ritorno a Mosca e quindi per l’Italia. Un viaggio da non dimenticare, per la bellezza del paesaggio, per i luoghi storici visitati, per l’organizzazione culturale e animazione artistica di bordo, per la tipica cucina russa e infine per l’ospitalità e cordialità del popolo russo.

Racconto di Antonio De Bianchi – Direttore di crociera ed esperto accompagnatore di gruppi italiani in cerca di nuove emozioni in Russia.

Email: debiton@alice.it – Tel. +393493135006